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Il crescente sentimento di una guerra ai cartelli

APPROFONDIMENTO | Un numero crescente di legislatori sta spingendo per etichettare i cartelli della droga messicani come gruppi terroristici, mentre cresce la pressione per affrontare la crescente violenza ed il traffico di droga. Venerdì, il deputato Chip Roy (Repubblicano del Texas) ha presentato una proposta di legge per inserire quattro cartelli nell’elenco delle organizzazioni terroristiche straniere per il loro ruolo nella violenza tra bande e nel traffico di Fentanyl. La mossa arriva sulla scia di un rapimento avvenuto all’inizio di marzo che ha causato la morte di due americani in una sparatoria tra i cartelli.

Un gioco di nomi: “I cartelli devono essere affrontati se vogliamo controllare il nostro confine”, sostiene l’ex governatore dell’Arkansas Asa Hutchinson, che difende la decisione di etichettarli come terroristi. E non è l’unico. L’ex presidente Donald Trump ha giurato di schierare le forze speciali statunitensi contro i cartelli se verrà rieletto, affermando che è giunto il momento di “fare la guerra ai cartelli”, ed anche altre voci del GOP come Vivek Ramaswamy e il senatore Lindsey Graham hanno appoggiato l’idea.

La posizione della Casa Bianca: Sebbene il 69% degli americani sia favorevole all’etichettatura dei cartelli come gruppi terroristici, la Casa Bianca ha dichiarato che ciò non amplierebbe il potere dell’America nel combattere i cartelli. Tuttavia, la minaccia rimane. I decessi legati al Fentanyl sono in aumento e la fonte principale di Fentanyl illegale che entra negli Stati Uniti è rappresentata dai cartelli della droga messicani. L’anno scorso sono state sequestrate oltre 350 milioni di dosi letali di Fentanyl. Anche se i sequestri di Fentanyl si concentrano al confine, il presidente messicano si oppone fermamente a qualsiasi azione militare statunitense.


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