Byron York: Dopo il disastro al confine, Biden riuscirà a fare un “cambio di rotta” sull’immigrazione?

COMMENTO

Byron York’s Daily Memo – Ora che si avvicina la campagna per la rielezione, Joe Biden ha deciso che è arrivato il momento di essere duro sull’immigrazione

Tratto e tradotto da un articolo di Byron York per il Washington Examiner

Più di due anni fa, durante il periodo della transizione, Joe Biden pensava a cosa sarebbe potuto accadere se avesse gestito male la politica sull’immigrazione. Se avesse sbagliato, diceva Biden, se avesse aperto troppo rapidamente l’accesso agli Stati Uniti dopo le politiche più restrittive dell’ex presidente Donald Trump, avremmo potutoritrovarci con 2 milioni di persone al confine“. Sarebbe proprio una catastrofe.

Ed è esattamente quello che è successo! È esattamente quello che ha fatto Biden da quando è entrato nello Studio Ovale. I clandestini hanno iniziato ad accorrere al confine per approfittare della nuova politica di apertura di Biden. Quelli che la Pattuglia di Frontiera chiama “intercettazionidi clandestini al confine tra Stati Uniti e Messico sono passate da 458.088 nell’anno fiscale 2020 a 1.734.686 nell’anno fiscale 2021 a 2.378.944 nell’anno fiscale 2022. Biden ha superato se stesso: a differenza delle sue previsioni, ci sono stati effettivamente più di 2 milioni di persone al confine. E tutti erano arrivati nella convinzione, corretta in molti casi, che l’amministrazione Biden avrebbe permesso loro di rimanere negli Stati Uniti.

Il problema del confine è diventato una delle maggiori responsabilità politiche di Biden. Guardate qualsiasi sondaggio che misuri l’approvazione del suo lavoro. L’approvazione degli elettori per la gestione della situazione al confine da parte di Biden è la più bassa di qualsiasi altra questione. Un sondaggio della Quinnipiac University del mese scorso ha rilevato che “i voti di Biden sulla sua gestione della situazione al confine con il Messico hanno toccato il minimo storico“. In precedenza, la valutazione più bassa di Biden sulla gestione del confine era del 23% di approvazione contro il 67% di disapprovazione il 6 ottobre 2021. Ora è sceso ancora di più, al 18% di approvazione contro il 68% di disapprovazione. Definire un tale rating desolante sarebbe un eufemismo.

Ora, Biden si starebbe preparando ad annunciare che si ricandiderà nel 2024. E indovinate un po’? Sta cercando di rimediare ai danni politici causati dalle sue politiche migratorie. Questo è noto nel mondo delle campagne elettorali come “pivot“.

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Innanzitutto, a gennaio, Biden ha finalmente visitato il confine sud-occidentale, cosa che aveva resistito a fare anche quando le terribili conseguenze delle sue politiche erano diventate evidenti a tutti. Biden ha annunciato che avrebbe inasprito i requisiti di asilo per le persone che entrano illegalmente negli Stati Uniti da Cuba, Nicaragua, Venezuela e Haiti. “La mia amministrazione sta adottando diverse misure per inasprire l’applicazione della legge nei confronti di coloro che cercano di entrare negli Stati Uniti senza avere un diritto legale di soggiorno”, ha dichiarato Biden. Se provenite da questi Paesi, ha aggiunto, “non presentatevi semplicemente al confine”. Immaginate un po’: dopo aver faticato ad accogliere i milioni di persone arrivate nei suoi primi due anni alla Casa Bianca, Biden diventa duro.

Poi, a febbraio, Biden ha presentato un piano cheimpedirà ai migranti di chiedere asilo se tentano di attraversare illegalmente il confine sud-occidentale senza aver prima chiesto protezione in uno dei Paesi di passaggio“, secondo quanto riportato da Axios. Un’altra mossa dura.

Ora, si dice che Biden stia valutando un ritorno alla cosiddetta detenzione familiare“, ovvero la detenzione di intere famiglie che attraversano illegalmente il confine. Quando l’ex presidente Donald Trump lo fece, i Democratici come Biden andarono su tutte le furie, accusando l’amministrazione Trump di crudeltà e di razzismo e ricorrendo ai tribunali per fermare l’applicazione di questa politica. Da candidato, Biden aveva promesso di porre fine alla detenzione delle famiglie di migranti, una volta alla Casa Bianca, ha fatto proprio questo “perché voleva un sistema di immigrazione più umano“, secondo le parole del giornale.

Ma oraecco ritornare la detenzione familiare. È possibile che una serie di azioni sia più palesemente politica? È stato chiaro fin dal 20 gennaio 2021 che il caos e l’illegalità al confine erano il risultato diretto delle promesse della campagna elettorale di Biden e delle sue azioni. I Repubblicani hanno iniziato a protestare quasi immediatamente. “La situazione non potrà che peggiorare”, avevano detto, ed in effetti è stato così. Eppure, Biden ha ignorato le crescenti preoccupazioni per il confine e ha continuato ad accogliere gli immigrati illegali, a tutta velocità, per due anni.

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Ora che si avvicina la campagna per la rielezione, Biden ha deciso che è arrivato il momento di essere duro sul confine. Sta “dando un giro di vite” agli attraversamenti degli illegali. Certo, alcuni dei suoi sostenitori più liberal sono scontenti, ma le mosse stanno dando a Biden i titoli elettorali che desideratitoli come questo, del New York Times: “Biden annuncia un importante giro di vite sugli attraversamenti illegali del confine”.

I Repubblicani, ovviamente, sono scettici. Innanzitutto, sono scettici sul fatto che Biden faccia davvero qualcosa per “reprimere” l’immigrazione illegale. Una volta ottenuta la copertura mediatica che desidera, potrebbe non cambiare molto. Poi, sono scettici sul fatto che, anche se Biden sta intraprendendo un’azione a breve termine, questa durerà solo fino a quando Biden non deciderà che non è più politicamente utile. L’unica cosa di cui i critici Repubblicani possono essere certi è che Biden non pensa davvero quello che dice.

Gli elettori se la berranno? Crederanno al vecchio Joe? Il cambio di rotta funzionerà dal punto di vista politico? È difficile immaginare che dopo tutto quello che è successo, e con solo il 20-30% degli elettori che approva il modo in cui Biden ha gestito la situazione del confine finora, è difficile immaginare che l’opinione pubblica dia improvvisamente credito a Joe Biden per essere stato duro con i clandestini. E naturalmente, gli elettori devono pensare ad altre cose in una campagna per la rielezione di Biden, come, ad esempio, se vogliono rieleggere un politico che avrà 86 anni alla fine del suo secondo mandato.

Ma Biden ci sta provando. Se riesce a convincere l’opinione pubblica a non credere ai propri occhi sul confine, allora può fare qualsiasi cosa.

Byron York è il corrispondente politico capo del Washington Examiner e un collaboratore di Fox News


WashingtonExaminer.com

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Byron York è il corrispondente politico capo del Washington Examiner e un collaboratore di Fox News. Ha seguito le amministrazioni Bush, Obama, Trump e ora Biden, così come il Congresso ed ogni campagna presidenziale sin dal 2000. È l’autore di “The Vast Left Wing Conspiracy”, un resoconto dell’attivismo liberal nelle elezioni del 2004. Già corrispondente dalla Casa Bianca per il National Review, i suoi scritti sono stati pubblicati sul Wall Street Journal, Washington Post, Atlantic Monthly, Foreign Affairs e New Republic. Laureato all’Università dell’Alabama e all’Università di Chicago, vive a Washington, D.C.

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