Il Default della Silicon Valley Bank e le grane di Biden tra soldi per la guerra in Ucraina e un contagio economico da limare – Voodoo Economics con Maurizio Rocco

COMMENTO

Il Default della Silicon Valley Bank e le grane di Biden tra soldi per la guerra in Ucraina e un contagio economico da limare

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo di Maurizio Rocco

Tutto il mondo economico (e non solo) da venerdì scorso è in apprensione a causa della notizia bomba del fallimento dell’istituto finanziario Californiano Silicon Valley Bank.

Facciamo un po’ di ordine e cerchiamo innanzitutto di capire di cosa si sta parlando e come mai questa notizia dobbiamo seguirla con grande attenzione e, soprattutto, come mai noi europei possiamo restare alquanto ottimisti ma comunque cauti e in allerta.

La Silicon Valley Bank (d’ora in avanti ci riferiremo ad essa in questo articolo come SVB), costituiva fino a pochi giorni fa la sedicesima banca più grossa degli Stati Uniti ed era la più grande banca della Silicon Valley basata su depositi locali, con una quota di mercato del 25,9% nel 2016. La Banca era principalmente conosciuta per essere l’istituto di credito delle Start-Up più innovative a livello tecnologico, ergo andando dal Tech al BioTech. L’agenzia di rating Moody’s le aveva assegnato una tripla AAA come rating.


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Potremmo sintetizzare in due problemi sostanziali le cause che hanno portato a questo crollo: un problema di carattere generale e uno un po’ più’ particolare. Quello generale (ben risaputo agli esperti del settore) è che questa Banca aveva investito gran parte della propria liquidità in titoli di Stato Americani e in mortgage backed securities, cioè titoli garantiti da ipoteca. Sulla carta sono assets cosiddetti “risk-free” (cioè, senza rischio), ma che, a causa della politica aggressiva della FED volta a combattere l’enorme inflazione statunitense, con un’innalzamento dei tassi d’interesse cosi brusco hanno visto il proprio valore presente diminuire particolarmente. In definitiva, trovandosi ad avere in portafoglio dei titoli deprezzati, il valore degli investimenti della banca si è ridotto enormemente.

L’altro problema, quello più particolare, è quello legato proprio alle società innovative (le Start-Up che operano nel Tech, BioTech ecc… come accennato prima), che avevano i propri depositi presso la banca e che utilizzavano proprio quella banca come istituto di credito di riferimento per finanziare le proprie operazioni. Sempre a causa della politica monetaria aggressiva della FED (come possiamo notare è il minimo comun denominatore di questo evento potenzialmente catastrofico), queste Start-Up hanno deciso di ritirare buona parte della loro liquidità depositata in banca per rimborsare subito i vari debiti in essere, al fine di far fronte all’aumento del costo del denaro preso in prestito per l’appunto.

Così, la SVB, oltre ai propri investimenti in titoli di stato che si son svalutati, si è vista contemporaneamente ed improvvisamente calare anche la propria liquidità interna. Per far fronte a questo problema di liquidità, la SVB ha dovuto vendere la propria posizione sui titoli di stato (e questo si ricollega al primo problema), ma ha chiuso questa posizione nel momento storico finanziario peggiore, ossia quello in cui è in corso un aumento dei tassi d’interesse, che come discusso sopra, causa sempre una diminuzione del valore dei titoli di stato. In conclusione, la banca ha così realizzato una forte minusvalenza. In questa situazione, il ratio patrimoniale della banca non era più sufficiente e quindi la SVP è andata sul mercato a comunicare questa operazione straordinaria, il che ha scatenato il panico e ha portato alla famosa corsa agli sportelli (scena che si ripete ogni qual volta una banca è vicina al default).

Ora, i temi sono vari, e riguardano soprattutto il ruolo della FED e di questa politica aggressiva atta a combattere l’inflazione: la Banca Centrale Americana può davvero fronteggiare questa situazione? Ha gli strumenti per farlo dopo il 2008 con la Lehman Brothers?

Questa politica di aumento dei tassi continuerà sempre così aggressivamente?

Abbiamo varie risposte in merito: la FED questa volta è intervenuta repentinamente per fermare il contagio (il cosiddetto bank run) di proporzioni importanti, garantendo i depositi dei clienti della Banca. Tuttavia, le responsabilità della Banca Centrale Americana restano: uno nella regolamentazione e nella vigilanza che continuano negli USA ad essere fallaci (a quanto pare il 2008 non ha insegnato nulla al Nuovo Continente sotto questo punto di vista a differenza), e soprattutto questa politica monetaria aggressiva ora dovrà ricevere uno Stop necessario e urgente al fine di evitare che questi default possano interessare anche altri settori, come evidenziato proprio questa mattina da Goldman Sachs che non vede addirittura alcun aumento dei tassi nel mese di marzo come era stato preventivato.

L’inflazione però resta un tema importante, e soprattutto nel caso in cui bisognerà intervenire con soldi pubblici a sostegno dell’economia reale e di altri istituti di credito per non farli fallire, dal momento che il deficit americano potrebbe già raggiungere la stratosfera, l’amministrazione americana cosa farà? Chiederà indietro i soldi a Zelensky per l’invio delle armi e il sostegno economico, oppure volterà repentinamente le spalle al leader ucraino?

Le evoluzioni saranno tutte da seguire con molta attenzione, soprattutto perché il mondo globale ci ha fatto capire che qualsiasi evento lontano può diventare vicino in un battito di ciglia.

di Maurizio Rocco


Cos’è la Voodoo Economics? La Voodoo Economics è una frase dispregiativa usata da George H.W. Bush in riferimento alle politiche economiche del presidente Ronald Reagan, che sono diventate note come “Reaganomics”. Col tempo è diventata una frase popolare e molto usata per respingere le ambiziose promesse economiche fatte dai politici. Nel blog de L’Osservatore Repubblicano è una rubrica dedicata a comprendere il mondo della finanza curata da Maurizio Rocco.

Maurizio Rocco è laureato in economia e lavora per una boutique finanziaria specializzata in derivati e prodotti strutturati in Svizzera.

**Titoli e immagini a cura del blog L’Osservatore Repubblicano.


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