
PROGRESSISMO
Antifa continua gli attacchi terroristici ad Atlanta contro l’infrastruttura ‘Cop City’
(Nell’immagine di copertina, riprese aeree che mostrano 150 membri di Antifa che si avvicinano alla struttura di addestramento della polizia)
APPROFONDIMENTO | La polizia di Atlanta ha arrestato 35 persone, di cui 23 con l’accusa di “terrorismo interno“, in relazione alla rivolta di domenica contro una struttura di addestramento della polizia. I rivoltosi hanno incendiato le attrezzature edili con bombe molotov ed hanno lanciato pietre e bombe carta contro la polizia. Non sono stati segnalati feriti.
Il contesto: Gli attivisti dell’estrema sinistra hanno dichiarato una “zona autonoma” nella foresta dove si sta costruendo la struttura di addestramento della polizia e l’hanno occupata illegalmente per mesi. A gennaio, uno di loro è morto in una sparatoria con la polizia e da allora le proteste si sono intensificate.
Come è avvenuto l’attacco di domenica: Un account Twitter affiliato ad Antifa ha promosso i piani per l’attacco come parte di una “settimana di azioni” previste dal 4 all’11 marzo. Una folla è scesa sul cantiere con scudi fatti in casa e ha barricato il cancello in quello che la polizia ha descritto come un “attacco coordinato”. Twitter ha già cercato di reprimere gli account Antifa che organizzano o promuovono la violenza, ma i sostenitori di Antifa continuano ad usare la piattaforma per raccogliere fondi ed offrire risorse agli alleati e agli arrestati.
Chi sono gli estremisti? La deputata Marjorie Taylor Greene (Repubblicana della Georgia) ha dichiarato che presenterà una proposta di legge per dichiarare Antifa un gruppo terroristico, proprio come l’ex presidente Donald Trump aveva cercato di fare tramite agenzie esecutive. Uno dei terroristi interni accusati dell’attacco è un avvocato del Southern Poverty Law Center (SPLC), un’organizzazione di sinistra che ha più volte assunto simpatizzanti legati ad Antifa e che ha condannato il suo arresto. Ironia della sorte, l’FBI aveva recentemente pianificato di utilizzare le ricerche dell’SPLC come risorsa per combattere l’estremismo in un documento poi rimosso.
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