
OPINIONE
La Sinistra governa il superstato di Oceania, e noi lavoriamo solo per i suoi vari uffici
Tratto e tradotto da un articolo di opinione di Victor Davis Hanson per American Greatness
La rivoluzione degli anni Sessanta fu anarchica e nichilista. Ma era stata condotta contro, non dall’establishment. Gli hippy e la sinistra attaccarono le istituzioni o, alla maniera di Timothy Leary, scelsero di “accedervi, sintonizzarsi, abbandonarvisi”.
L’attuale rivoluzione è molto diversa – e molto più pericolosa – per almeno tre motivi.
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L’establishment è la rivoluzione
L’attuale Sinistra non ha alcuna intenzione di “mollare“. E perché dovrebbe?
Ora controlla le stesse istituzioni che un tempo derideva ed attaccava: i consigli di amministrazione delle aziende, Wall Street, i procuratori statali e locali, la maggior parte dei governi delle grandi città, i media, il Pentagono, i network e la maggior parte dei notiziari, gli sport professionistici, Hollywood, la musica, la televisione, la scuola e il mondo accademico.
In altre parole, le maggiori leve di influenza e di potere – denaro, istruzione, intrattenimento, governo, notizie e cultura popolare – sono nelle mani della sinistra. Hanno trasformato il legittimo dibattito sul matrimonio gay in un crimine d’odio. Il transgenderismo è passato da manifestazione moderna dell’antico travestitismo o della disforia di genere a vera e propria cartina di tornasole per stabilire se si è buoni o cattivi.
Gli studenti non hanno più bisogno di intasare gli uffici degli amministratori perché questi ultimi, a loro volta, sono radicali tanto quanto i manifestanti e spesso li guidano in modo verticistico. Se non avessero dimostrato molto tempo fa di essere perfettamente disposti a sovvertire la meritocrazia, la libertà di espressione e l’uguaglianza secondo la legge, non occuperebbero le loro attuali posizioni.
Apple, Google, Facebook e le altre aziende tecnologiche non sono dei geek e degli hipster dei media “alternativi” degli anni Ottanta e Novanta che creano dei gadget per la gente. Non sono Steve Jobs e la sua Apple che combatte contro la malvagia Microsoft o la IBM, o la pubblicità del Macintosh ispirata a “1984” che ritrae un anticonformista che lancia un martello contro lo schermo del Grande Fratello. Sono quello schermo orwelliano.
L’attuale generazione di tecnici è effettivamente staliniana. Le Big Tech collaborano con l’FBI, il Partito Democratico e lo Stato burocratico per sopprimere la libera espressione, manipolare le votazioni e servire come appaltatori della sorveglianza governativa. Attualmente, le persone più totalitarie in America probabilmente indossano le infradito, hanno l’anello al naso o i capelli rosa e camuffano il loro fascismo con costumi degli anni ’60.

Non ci sono più gli “eserciti della notte” che marciano sul Pentagono. Gli aspiranti manifestanti non ne vedono la necessità, dal momento che le politiche identitarie radicali e le agende di gay, Woke e transgender vengono accelerate dallo stesso Dipartimento della Difesa.
Non ci sono più proteste contro l’Immigration and Customs Enforcement Bureau (ICE) da parte dei sostenitori dell’immigrazione illegale, perché la sinistra possiede i confini. E li hanno completamente distrutti. Non c’è più alcun confine, non c’è un’applicazione della legge e non c’è una legge significativa sull’immigrazione. I 6 milioni di ingressi illegali nei primi due anni dell’amministrazione Biden ne sono la prova.
Non ci sono più i Lenny Bruce o i Mort Sahl all’avanguardia che lottano contro la censura di Stato perché gli intrattenitori accettano che, primo, non ci siano impedimenti alla volgarità o all’espressione pornografica ma che, secondo, nessun comico o commentatore osi affrontare l’industria Woke della diversità, dell’equità e dell’inclusione, perché si deve presumere che verrà schiacciato e la sua carriera rovinata.
Se si mette in discussione lo “Status Quo-Woke“, non si viene canonizzati da Vanity Fair o da Rolling Stone come combattenti contro “l’establishment rigido” o “l’uomo” come in passato, ma si viene demonizzati come “razzisti” che diffondono “discorsi d’odio” e nemici del popolo.
La sinistra non disprezza più l’FBI. La sinistra non disprezza l’FBI, anzi la loda. E il Bureau non si occupa più di scovare criminali violenti e terroristi. Al contrario, è diventato un nemico dei genitori preoccupati per l’indottrinamento scolastico, o un servizio di recupero di documenti riservati, portatili e diari persi dalla Prima Famiglia d’America, o un gruppo di Washington, D.C. immerso nella politica dei grandi capitali.
Gli agenti dell’FBI vengono elogiati dai media di sinistra, visto come sono stati cospirazionisti ed attivisti nel cercare di distruggere i candidati conservatori: hanno cancellato dati citati in giudizio, hanno mentito agli investigatori federali o alle commissioni sotto giuramento, hanno colluso con gli oligarchi russi, hanno falsificato le prove in tribunale e hanno pagato cittadini stranieri per raccogliere informazioni sporche sulla campagna elettorale dei cittadini americani.
Non si chiede più la soluzione dei “tre colpi” (ovvero la recidiva, n.d.r.) contro i crimini violenti come in passato, né si parla di adottare le teorie delle “finestre rotte“, già sperimentate con successo, perché non c’è più alcuna applicazione della legge da modulare. Il dibattito non verte più sull’applicazione della legge, perché di fatto non c’è nessuna legge.
Il nuovo establishment del diritto ha sostituito il vecchio, semplicemente cancellando secoli di giurisprudenza. I criminali violenti recidivi feriscono e mutilano innocenti al mattino e vengono rilasciati a mezzogiorno per predare di nuovo, sconcertati dal fatto che lo Stato sia ancora più pazzo di loro.
Negli scontri del 2020-2021, quasi nessuno degli arrestati temporanei è stato processato, nonostante i 2 miliardi di dollari di danni, le 40 morti violente, i 1.500 feriti tra le forze dell’ordine e l’incendio di un tribunale, di un distretto di polizia e di una chiesa storica di Washington. Invece, sono stati lodati da un sindaco come partecipanti ad una “estate d’amore”. Seattle e Washington hanno semplicemente ceduto le proprietà cittadine ai manifestanti violenti, come se le occupassero per “diritto di moralità superiore”.
Il riassunto di tutta la sordida estate del 2020 è stato il corrispondente della CNN che assicurava all’America che le proteste a cui stavano assistendo sui loro teleschermi erano “per lo più pacifiche“, mentre sullo sfondo le fiamme salivano verso il cielo. Negli anni Sessanta, i rivoltosi hanno imposto all’establishment concessioni di benessere sociale, o altrimenti… Oggi l’establishment accoglie i disordini urbani come una scusa per attuare programmi che in tempi normali sarebbero sgraditi.

In sintesi, stiamo vivendo nell’anarchia, poiché le istituzioni stesse sono diventate nichiliste e le armi della rivoluzione. La sinistra, in modo virale, si è impadronita del DNA delle istituzioni e le ha usate per contribuire a distruggere i loro creatori.
Se siamo sconcertati dal fatto che i procuratori laureati in legge ad Harvard lascino uscire i criminali violenti poche ore dopo il loro arresto; o dal fatto che gli atleti iper-ricchi e coccolati che vivono in enclave quasi-apartheid insultino la bandiera, ignorino l’inno nazionale e facciano slogan da salotto, è perché è stato insegnato loro a minare lo status quo diventando fondamentalmente il nuovo status quo.
Nella nostra attuale anarchia, le uova a 7 dollari alla dozzina “sono accessibili”. I prezzi inaccessibili della benzina diventano solo una necessaria “transizione” dai combustibili fossili. Un confine “sicuro” significa che non esiste. Il gas naturale deve essere vietato perché si presume che possa causare l’asma. Decine di migliaia di senzatetto defecano, urinano, si iniettano e fornicano nei centri sempre più vuoti di Los Angeles e San Francisco, mentre lo Stato dell’Orso d’Oro, cioè la California, discute la reintroduzione dell’orso Grizzly.
Le auto e i cortili sono il male; gli ascensori, i grattacieli e gli autobus sono sacri. Esistono 81 generi (ma non solo), con un numero ancora maggiore di pronomi. Il termine “razzista” è il nuovo punto esclamativo, un’aggiunta enfatica. Tutto, dalle verifiche a scuola, all’obesità, agli esercizi fisici, è razzista. Quando poco o niente è razzista, allora tutto deve diventare razzista.
Se si riduce qualcuno in poltiglia, si esce di prigione in sei ore; se si sostiene che un’elezione è sospetta, si può restare dentro per sei mesi o più. La dimostrazione del merito è un peggiorativo. I voti sono considerati inutili da chi non potrebbe mai prendere una “A”. I giuramenti all’equità sono la migliore guida per l’assunzione, il mantenimento e l’ammissione. L’ACLU o l’Anti-Defamation League esistono solo per individuare il tipo sbagliato di censura e il tipo sbagliato di antisemitismo.

Da Macintosh a MacBeth il passo è stato breve
Il secondo contributo all’anarchia attuale sono le Big Tech, che accelera la rivoluzione e la diffonde su larga scala. Il film “1984” sul libro di George Orwell si basava non solo sulla sovietizzazione dello Stato, ma anche sui mezzi di comunicazione praticamente onnipresenti e in tempo reale, con cui l’apparato assicurava il suo dominio. Una delle cose più strane della sinistra è che non mette più in guardia dal “1984“, ma lo emula.
Come la sinistra sia diventata sinonimo di Internet, social media, telefoni cellulari, i-pad e laptop è una lunga storia. Ma va detto che la Sinistra, e non i conservatori, li ha dominati tutti. Ha manipolato l’alta tecnologia per cambiare il modo in cui votiamo, accediamo alle informazioni, comunichiamo, consultiamo le notizie, compriamo, vendiamo e ci esprimiamo. In sintesi, loro gestiscono l’Oceania e noi lavoriamo per i loro vari uffici.
Il nostro complesso tecnologico ha combinato l’etica del monopolio del XIX secolo con il sistema comunista cinese di manipolazione ideologica di massa. Il risultato è che la folla di Twitter o di Facebook può rovinare una carriera in un nanosecondo. Google può manipolare l’ordine dei risultati di ricerca per rendervi degli sprovveduti Winston Smith sconcertati dalla “realtà” alternativa che appare sullo schermo del vostro computer.
Wikipedia è una falsificazione pseudo-ufficiale. La trotskizzazione si basava sulle forbici e sulla colla; la cultura dell’annullamento può eliminarvi in una frazione di secondo con il tasto “cancella” e farvi letteralmente sparire davanti alle 7 miliardi di persone sul pianeta.

Più hanno soldi, più sono radicali
La globalizzazione ha svuotato l’interno degli Stati Repubblicani ed ha arricchito l’élite Democratiche di entrambe le coste. La ricchezza delle miniere, dell’agricoltura, dell’edilizia, della manifattura e dell’assemblaggio è stata oscurata dalla ricchezza degli investimenti, dell’alta tecnologia, dei social media, della legge, delle assicurazioni e del settore immobiliare. I primi erano i conservatori con le mani in pasta, i secondi un giorno erano ricchi e un momento dopo, grazie a pubblicità, investimenti e capitali di rischio, erano più ricchi di chiunque altro nella storia della civiltà.
I codici di avviamento postale e i distretti congressuali più ricchi sono Democratici, non Repubblicani. La maggior parte dei 400 miliardari di Fortune sono di gente di sinistra. Quindi, non ci sono discorsi in stile anni ’60 sui mali delle corporazioni e dei presunti ricchi fannulloni, né le vecchie teorie della cospirazione su Anaconda Copper, ITT o i Rockefeller.
Le aziende sono la sinistra e sono al suo servizio. Disney, American Airlines e Nike sono icone rivoluzionarie, sempre pronte a disinvestire, cancellare, licenziare, assumere e fare propaganda al servizio dei commissari del Wokeismo. È vero che sono terrorizzati da piccoli prepotenti che non hanno un collegio elettorale, ma anche Robespierre, Lenin e Mao non avevano inizialmente un ampio sostegno, almeno prima che ciascuno di loro padroneggiasse l’uso del terrore e della paura.
Nella nostra anarchia, il “denaro oscuro” (negli Stati Uniti, alcuni tipi di organizzazioni non profit possono spendere denaro per le campagne elettorali senza rivelare chi sono i loro donatori, n.d.r.), come l’infusione di 419 milioni di dollari di Mark Zuckerberg nei processi elettorali del 2020, è ora improvvisamente buono, dato che va quasi tutto alla Sinistra. I Democratici superano i Repubblicani nei contributi alle campagne elettorali di 3 o 5 a 1.
Netflix può comprare il marchio degli Obama per 100 milioni di dollari; George Soros può spendere i suoi 40 milioni di dollari per eleggere procuratori distrettuali che distruggano le leggi e diano più potere ai criminali. Jimmy Carter era l’idolo dei poveri del vecchio Partito Democratico. Oggi, non c’è quasi più un presidente, un ex presidente o un candidato alla presidenza democratico che non sia multimilionario, per lo più sfruttando il proprio profilo politico.
In quale anarchia viviamo quando i più ricchi tra noi sono i più radicali e desiderano distruggere per tutti gli altri ciò di cui stanno godendo.
John Kerry ci dà lezioni sul cambiamento climatico dal suo jet privato. Il vostro tosaerba, non il suo Gulfstream GIV-SP, è la minaccia globale. Al Gore grida ai mali delle emissioni di anidride carbonica, dopo aver intascato 100 milioni di dollari vendendo la sua emittente via cavo, fallita e senza valore, al fumoso e fuligginoso Qatar, che fa da copertura all’antisemita Al Jazeera.
I Clinton sentono il dolore dei poveri fino dall’altro della fortuna da 100 milioni di dollari, frutto di lezioni di shakedown, Wall Street, “consulenze” e contributi a “fondazioni”. Van Jones, esperto della CNN, oggetto delle attenzioni di Valerie Jarrett, famoso per le sue esegesi sul “whitelash” e beneficiario di un premio di Bezos da 100 milioni di dollari, ora ci insegna che i cinque poliziotti neri disonesti di Memphis, che hanno picchiato a morte un sospetto di colore, sono ancora una prova del razzismo dei bianchi che spiega perché i neri sminuiscono le vite di altri neri.
Nella nostra attuale anarchia, prendiamo sul serio le lezioni sulle microaggressioni della Duchessa di Montecito. Gli Obama parlano dei pericoli del cambiamento climatico e dell’innalzamento dei mari dalla loro tenuta multimilionaria nell’isola di Martha’s Vineyard o dalla loro villa sulle spiagge delle Hawaii, che pare abbia una barriera invisibile contro il cambiamento climatico sulla spiaggia. Kamala Harris è la nostra plenipotenziaria della frontiera che ci assicura che è “sicura” dai 5 milioni di ingressi illegali da quando è entrata in carica.
Nancy Pelosi lavora per i “bambini“ e, dopo una vita in politica, questo altruismo finisce per valere 100 milioni di dollari grazie agli affari immobiliari e ai consigli di borsa del marito. È quasi come se il socialista Bernie Sanders possedesse tre case, o l’anticapitalista Elizabeth Warren fosse stata una volta un’affittuaria di case.
La rivoluzione attuale è quindi anarchia, confusione totale, caos puro.

Ogni volta che si accende un computer, da qualche parte c’è qualcuno o qualcosa che ne deforma ideologicamente l’uso. Il vostro voto non significa nulla quando la California non è in grado di gestire 10 milioni di schede elettorali inviate automaticamente per posta e smistate da un computer. Lo Stato è ancora in una situazione di siccità, causata dal rilascio dritta nell’oceano della maggior parte dell’acqua piovana prodotta dall’inverno più piovoso che si ricordi.
Gli studenti di Stanford parlano di rivoluzione, Antifa e Black Lives Matter e vogliono vietare l’uso di “americano“. Ma dall’aspetto dei loro parcheggi, non riescono a decidersi se le Lexus, le BMW o le Mercedes debbano essere le loro auto preferite con cui andare al campus. Oprah Winfrey e Whoopi Goldberg soffrono terribilmente del suprematismo dei bianchi. Jussie Smollett, il soldato appiedato, ha eroicamente affrontato un teppista MAGA per ogni calcio al piede che si è dato da solo.
“Non toglierti la mascherina” quando vai in un McDonald’s della California significa che l’uomo che ha ordinato quell’editto è senza mascherina al ristorante di lusso French Laundry. “Non fatevi fare i capelli durante il lockdown” significa che l’artefice di quel decreto si aggira di nascosto nel suo salone di bellezza preferito, che ha ovviamente tutto per sé.
Il comune denominatore dell’anarchia? La sinistra hardcore è l’FBI, la CIA e il Dipartimento della Giustizia in un unico organismo. È diciannove anni ottantaquattro. È la J. P. Morgan della nostra epoca.
Non c’è da stupirsi se siamo confusi dagli anarchici dell’establishment e dall’anarchia che producono.
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