COMMENTO
Byron York’s Daily Memo – Il dilemma del senatore democratico John Fetterman
Tratto e tradotto da un articolo di Byron York per il Washington Examiner
John Fetterman ha prestato giuramento come senatore della Pennsylvania il 3 gennaio. L’8 febbraio, dopo 36 giorni di mandato, Fetterman è stato ricoverato all’ospedale dell’Università George Washington di Washington dopo aver accusato i sintomi che lui e chi gli stava intorno temevano potessero indicare un nuovo ictus. Gli esami hanno dimostrato che non si trattava di un ictus e Fetterman è stato dimesso dopo due notti in ospedale. Il 15 febbraio, dopo 43 giorni di mandato, Fetterman si è fatto ricoverare al Walter Reed National Military Medical Center per curare la depressione. È ancora lì. Nel fine settimana, il Wall Street Journal ha riportato che John Fetterman “potrebbe rimanere ricoverato per più di un mese”.
I problemi di John Fetterman, ovviamente, includono i postumi di un ictus che lo ha colpito il 13 maggio 2022, pochi giorni prima delle primarie senatoriali democratiche della Pennsylvania. Fetterman rimase in gara, vinse la nomination del suo Partito e passò alla campagna per le elezioni generali. All’epoca, Fetterman, la sua famiglia ed il suo team politico avevano minimizzato la gravità delle sue condizioni di salute. La moglie di Fetterman, Gisele, definì l’ictus “un piccolo intoppo” e disse ai giornalisti che il marito si sarebbe “rimesso in piedi in men che non si dica”. Nei resoconti contemporanei, l’evento è stato spesso definito un “piccolo ictus”. Ora, invece, è ampiamente riconosciuto che si è trattato di un pericolo per la sua vita.
Peggio ancora, si teme che Fetterman, concentrandosi sulla sua campagna elettorale piuttosto che sulla sua guarigione, abbia danneggiato in maniera irrimediabile la sua salute. Questo è quanto riportato dal New York Times: “Dopo l’ictus che gli ha cambiato la vita, pochi giorni prima delle primarie democratiche dell’anno scorso, Fetterman ha ridotto brevemente il suo programma per riprendersi. Ma ha continuato a fare campagna elettorale in una delle corse al Senato più competitive e seguite della nazione. Ora, la possibilità di aver saltato un periodo di recupero cruciale è diventata una fonte di dolore e frustrazione per Fetterman e per le persone a lui vicine, che temono ripercussioni a lungo termine e potenzialmente permanenti. I suoi impegni come senatore al primo mandato hanno fatto sì che continuasse a spingersi in modi che le persone a lui vicine temono siano dannosi”.
Tutto sommato, non è iniziata bene. Sembra ormai ovvio che Fetterman non fosse in condizioni di iniziare un mandato di sei anni come senatore degli Stati Uniti. Naturalmente, questo era ovvio, almeno per alcuni, anche prima delle elezioni. Ma nel 2022, la salute di un uomo è stata così coinvolta dalla politica che le ragionevoli preoccupazioni sono state sopraffatte dalla mischia partitica. Il risultato è un nuovo senatore, in ospedale, con un futuro incerto.
Ovviamente, i Democratici della Pennsylvania volevano sconfiggere il candidato repubblicano al Senato, il dottor Mehmet Oz, soprattutto perché Oz era stato appoggiato dall’ex presidente Donald Trump. Ma Fetterman non era l’unico democratico che avrebbe potuto candidarsi contro Oz. L’allora deputato democratico Conor Lamb ha partecipato alle primarie e ha perso con un margine a due cifre contro Fetterman. La sconfitta di Lamb è stata attribuita in parte al fatto che fosse “troppo centrista” per i liberal che hanno preso il controllo della politica dal lato dei Democratici; un democratico della Pennsylvania ha detto al New York Times, a proposito di Lamb, che “lo vedo come un altro Joe Manchin”, riferendosi al famoso senatore democratico “centrista” della West Virginia.
A posteriori, però, sembra che Conor Lamb avrebbe potuto vincere il seggio, proprio come Fetterman, perché i Democratici e i loro alleati nei media sono riusciti a trasformare gran parte della corsa in un referendum su Oz e, per estensione, su Donald Trump. Dopo tutto, Fetterman ha vinto dopo un dibattito in cui era chiaro a tutti che non si era completamente ripreso. Gli elettori lo hanno guardato e hanno comunque votato per lui. C’erano così tanti elettori in Pennsylvania decisi a non far prevalere mai e poi mai Oz e Trump che John Fetterman probabilmente non era l’unico democratico che avrebbe potuto conquistare quel seggio.
Ma lo stesso Fetterman sembrava volerlo. È necessario dire “sembrava” perché non sappiamo mai cosa c’è nel cuore di un’altra persona. In ogni caso, Fetterman e il suo partito hanno ignorato i segnali d’allarme e sono andati avanti con la campagna. E ora, in carica, si è scontrato contro un muro.
È importante ricordare che è possibile augurare a Fetterman il meglio, augurargli una completa guarigione e una buona vita, e continuare a credere che sia stato un errore candidarlo al Senato e che oggi la Pennsylvania sarebbe servita meglio da un altro senatore. Ma la situazione è quella che è, il risultato di un uomo, e forse della sua famiglia, e certamente del suo Partito politico che ha voluto qualcosa di più di quanto fosse saggio, date le circostanze.
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Byron York è il corrispondente politico capo del Washington Examiner e un collaboratore di Fox News. Ha seguito le amministrazioni Bush, Obama, Trump e ora Biden, così come il Congresso ed ogni campagna presidenziale sin dal 2000. È l’autore di “The Vast Left Wing Conspiracy”, un resoconto dell’attivismo liberal nelle elezioni del 2004. Già corrispondente dalla Casa Bianca per il National Review, i suoi scritti sono stati pubblicati sul Wall Street Journal, Washington Post, Atlantic Monthly, Foreign Affairs e New Republic. Laureato all’Università dell’Alabama e all’Università di Chicago, vive a Washington, D.C.
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