UFO cinesi sui cieli americani?

APPROFONDIMENTO

“UFO” cinesi sui cieli americani?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo che ci è arrivato dalla lettrice Irene Ivanaj

Le ultime settimane hanno visto due oggetti non identificati entrare nello spazio aereo americano, transitando prima su territorio canadese per poi attraversare gli Stati Uniti continentali fino alla costa occidentale. Dall’Alaska allo Yukon passando per il Montana, dove si trova un’importante base militare con stoccaggio di armi nucleari. Il primo, in ordine cronologico, pare essere stato un drone, il secondo pare più simile ad un palloncino meteorologico, di probabile origine cinese o russa.

Ma la vera notizia è la reazione degli Stati Uniti. Gli alti ufficiali non si sono espressi riguardo all’origine o alla natura di questi “oggetti volanti non identificati”, come li descrivono i media americani. Voci molto flebili anche dagli alleati americani, fra Canada, Argentina e Brasile, che hanno tardato od evitato di condannare la violazione cinese. La notizia non ha fatto il giro del mondo come avrebbe dovuto — negli Stati Uniti si dice che fosse addirittura un “velivolo civile” (anche se è probabile che sia il drone che il pallone stazionassero molto al di sopra dell’altitudine a cui vola qualsiasi velivolo civile). Il Canada avrebbe lasciato questi velivoli attraversare il suo spazio aereo indisturbati, fino a farlo arrivare sopra un’importante base militare con una parte di arsenale nucleare americano in Montana.

Eppure, Joe Biden dice che il Montana è in mezzo al nulla”, che non c’è nulla di cui preoccuparsi. I toni di Biden sono decisamente sommessi: “Non vorrei essere nei panni di Xi Jinping”, ripete al Paese. Entrambi sono sotto enormi pressioni dall’interno dei rispettivi Paesi che li vorrebbero trascinare verso l’opzione bellica, ma Biden probabilmente non si potrà più permettere la difesa di Taiwan. Nel frattempo, l’opinione pubblica cinese ride del pallone. Una declinazione della “diplomazia del ping-pong” della Guerra Fredda? Ed in un momento di “distensione”, tutto questo è accaduto appena prima del viaggio di Blinken a Pechino; il primo di un segretario di Stato dal viaggio segreto di Henry Kissinger nel 1971. Una svolta importante, a riconferma che gli americani non vogliono il dialogo, ma nemmeno Pechino.

Gli Stati Uniti, fra Trump e Biden, si sono buttati sulla guerra economica con la Cina, registrando la perdita di diversi alleati e, dall’anno scorso, fra sanzioni su semiconduttori e gas, si stanno progressivamente isolando dagli alleati OPEC come dagli europei. Un’inflazione alle stelle, un debito in mano al nuovo nemico ed un settore manufatturiero che nelle ultime due amministrazioni si è cercato di rinnovare. Eppure, lo Zio Sam ha deciso di fare un passo indietro. La prova, un garantismo sulla natura e l’origine dei velivoli, mai vista nemmeno per laboratori, armi e stoccaggi in luoghi reconditi della Terra. Xi Jinping potrebbe voler sondare le ragioni del dietrofront sulla scena globale, e fa il muso duro. La risposta cinese alla vicenda è infatti già arrivata: “i palloni americani hanno sorvolato lo spazio aereo cinese più di dieci volte da gennaio”. Poco importa se non si ha nessun dettaglio a riguardo e se i palloni-sonda meteorologici non sono di gusto americano. Si cerca di far passare la reazione americana, a detta dei cinesi, “aggressivacome debole, quando gli americani hanno forse reagito nel modo più antiamericano di tutti: fuggendo con la coda fra le gambe.

Ma Joe Biden continua a difendersi. “Diversi velivoli cinesi sono entrati nello spazio aereo americano sotto la presidenza Trump all’insaputa del governo”. Questa rivelazione fa sorgere più domande che altro. La conferma che le poche testimonianze social, filtrate e censurate, delle incursioni cinesi fra il 2020 e il 2021 non erano fake-news. Quest’ultime sarebbero avvenute probabilmente durante l’instaurazione di una “Repubblica indipendente” molto vicino a Washington, D.C. durante l’apice delle proteste di Black Lives Matter. Tre settimane di assedio dei ed ai manifestanti, sotto la guida delle gangs locali, trasformatosi in un inferno, stando alle rarefatte testimonianze social reperibili al tempo, ormai eliminate da qualsiasi forum in violazione di qualche astrusa “regola di condotta della community”. In quella situazione, i manifestanti, misti agli insurrezionalisti ed alla criminalità organizzata, sarebbero stati riforniti per via aerea dai cinesi per reggere all’assedio della polizia. Il fatto che Donald Trump non fosse a conoscenza degli aiuti paracadutati dai cinesi lascia molto su cui riflettere: un possibile accordo fra Cina e Democratici americani.

Una rivelazione successiva, frutto di un’intesa maggiore fra l’attuale inquilino della Casa Bianca e Xi Jinping? Difficile vedere chiaro, oltre alla retorica della collaborazione o della competizione. Però è chiaro che, da parte degli americani, vige un garantismo riguardo gli “oggetti volanti non identificati” che non si era mai visto riguardo nessun tipo di arnese, laboratorio o agente chimico avvistato in terra straniera.


FoxNews.com

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