Ecco cosa hanno realizzato i Repubblicani un mese dopo aver preso il controllo della Camera – Washington Examiner

NOTIZIA

Ecco cosa hanno realizzato i Repubblicani un mese dopo aver preso il controllo della Camera

È passato poco più di un mese da quando i Repubblicani hanno preso il controllo della Camera ed hanno iniziato ad inaugurare una nuova era di regole e priorità legislative.

I legislatori del Partito Repubblicano avevano grandi speranze di iniziare subito a votare nuove proposte di legge per portare avanti il loro programma. Ma dopo un’elezione trascinata per la leadership ed i successivi disaccordi all’interno del Partito su alcune proposte politiche, i Repubblicani sono riusciti a mantenere solo una manciata delle promesse fatte in campagna elettorale.

Giorni prima del giuramento dei legislatori, il leader della maggioranza della Camera Steve Scalise aveva pubblicato un elenco delle 11 principali proposte di legge e risoluzioni che il Partito Repubblicano intendeva approvare durante le prime due settimane del nuovo Congresso. Un mese dopo, i Repubblicani ne hanno approvate solo sei di queste.

“Abbiamo chiarito che dobbiamo cambiare il nostro modo di lavorare per migliorare il processo legislativo”, aveva scritto Scalise in una lettera ai legislatori repubblicani il 30 dicembre. “Riconosciamo anche che ci vorrà un po’ di tempo prima che le nostre commissioni si organizzino ed inizino a far passare la legislazione attraverso le modalità ordinarie. Nel frattempo, inizieremo a presentare alla Camera una legislazione significativa e pronta all’uso. Queste misure di buon senso affronteranno le sfide che le famiglie che lavorano duramente devono affrontare su questioni che vanno dall’energia, all’inflazione, alla sicurezza dei confini, alla vita, alla protezione dei contribuenti e altro ancora”.

Ecco una panoramica di ciò che i Repubblicani della Camera sono riusciti a realizzare finora e di quali altre priorità “pronte per l’uso” si stanno ancora facendo strada nella Camera bassa del Congresso:

Le proposte già approvate

1) L’istituzione del Comitato ristretto sulla competizione strategica tra gli Stati Uniti ed il Partito Comunista Cinese

Appena due giorni dopo il giuramento dei legislatori, il 9 gennaio, la Camera ha approvato la risoluzione H.R. 11, “Establishing the Select Committee on the Strategic Competition Between the United States and the Chinese Communist Party“. La risoluzione istituisce un comitato ristretto nella Camera bassa con il compito di indagare sui progressi economici e nella sicurezza con il Partito Comunista Cinese in relazione agli Stati Uniti. Il comitato, composto da 16 membri, ha il compito di presentare raccomandazioni politiche per risolvere eventuali problemi.

La risoluzione è passata alla Camera con un voto 365 a 65.

2) La proposta di legge sulla protezione dei contribuenti, famiglie e piccole imprese

Lo stesso giorno, la Camera ha approvato la proposta di legge H.R. 23, “Family and Small Business Taxpayer Protection Act“, che revoca alcuni pagamenti monetari resi disponibili attraverso l’Inflation Reduction Act. In particolare, il disegno di legge blocca la maggior parte degli 80 miliardi di dollari di spesa previsti per l’Internal Revenue Service, che sarebbero stati destinati all’assunzione di circa 87.000 nuovi dipendenti dell’agenzia. Tuttavia, i Repubblicani avevano sostenuto in campagna elettorale che la proposta sarebbe stata utilizzata per incrementare gli accertamenti fiscali e danneggiare i lavoratori della classe media al fine di aumentare le entrate per il governo federale. I Democratici avevano ribattuto facendo notare che non tutte le 87.000 assunzioni sarebbero state per le posizioni di revisori dei conti e che avrebbero incluso anche assunzioni per migliaia di altri ruoli.

La risoluzione è passata alla Camera con un voto 221 a 210, in linea con i numeri della maggioranza. Kevin McCarthy ha elogiato l’approvazione di questa proposta, lodando i Repubblicani per le loro “promesse fatte, promesse mantenute”, ha dichiarato in un comunicato.

3) La risoluzione che condanna i recenti attacchi a strutture, gruppi e parrocchie pro-vita

Una delle prime azioni intraprese dal nuovo Congresso è stata l’approvazione della risoluzione concomitante per condannare gli attacchi alle strutture e ai gruppi anti-aborto sulla scia dell’annullamento della sentenzaRoe vs. Wade” della scorsa estate. Oltre a condannare questi attacchi, la risoluzione invita Joe Biden ad attivare le forze dell’ordine competenti per garantire la sicurezza dei gruppi contrari all’aborto. Tuttavia, la risoluzione è in gran parte un “voto simbolico“, poiché non può obbligare a Biden ad implementare nuove politiche o a modificare le leggi attuali.

La risoluzione è passata al Congresso con un voto 222 a 209 l’11 gennaio, con 3 Democratici che si sono uniti ai Repubblicani per sostenere la misura.

4) La proposta di legge sulla protezione dei sopravvissuti all’aborto nati vivi

Lo stesso giorno dell’approvazione della risoluzione di cui sopra, i Repubblicani della Camera hanno approvato anche la proposta di legge H.R. 26, “Born-Alive Abortion Survivors Protection Act“. Il disegno di legge mira ad aumentare le tutele per i neonati che sopravvivono ad un tentativo di aborto, imponendo al personale sanitario che esegue la procedura di fornire le cure salvavita che verrebbero fornite a “qualsiasi altro bambino nato vivo alla stessa età gestazionale”. Gli operatori sanitari che non lo facessero potrebbero essere soggetti a sanzioni penali.

La Camera ha approvato la proposta con un voto di 220 a 210, con 1 solo Democratico che si è unito ai Repubblicani per approvare la misura. Tuttavia, il voto è stato in gran parte “simbolico”, poiché è improbabile che la legge passi al Senato, controllato dai Democratici.

5) La proposta di legge sulla protezione della Riserva Strategica di Petrolio dell’America dalle mani della Cina

Il 12 gennaio i legislatori della Camera hanno approvato la proposta di legge H.R. 22, “Protecting America’s Strategic Petroleum Reserve from China Act“. La proposta blocca la vendita di petrolio proveniente dalle scorte di emergenza della Strategic Petroleum Reserve degli Stati Uniti alla Cina o a qualsiasi entità legata al Partito Comunista Cinese. Inoltre, il disegno di legge prevede anche che il Dipartimento dell’Energia possa bloccare egualmente l’esportazione di petrolio in Cina per conto dei suoi fornitori se hanno acquistato scorte provenienti dalla Riserva strategica statunitense.

La legge è stata approvata con un voto di 331 a 97 ed è stata introdotta al Senato, dove attende ancora di essere votata.

7) La proposta di legge per stimolare la produzione strategica di petrolio e combustibili

Il 27 gennaio la Camera ha approvato l’H.R. 21, “Strategic Production Response Act“, dopo che i legislatori avevano presentato più di 140 emendamenti da prendere in considerazione prima del voto. Il disegno di legge mira a limitare la capacità del presidente di rilasciare petrolio dalla Strategic Petroleum Reserve e richiederebbe al governo federale di aumentare la percentuale di terre federali in concessione per la produzione di petrolio e carburanti. I Repubblicani che hanno presentato la legge hanno sostenuto che si tratti di una politica “urgente” che aiuterebbe a ricostruire le scorte di emergenza e a preservare il petrolio per situazioni di emergenza o disastri naturali.

La proposta di legge è passata con un voto di 221 a 205, con 1 solo democratico che si è unito ai Repubblicani nell’approvare la misura. La legge è andata all’esame del Senato, tuttavia si prevede che non passerà.

Le proposte ancora in fase di approvazione

1) La proposta di legge sulla necessità che i procuratori perseguano i criminali

Tra l’elenco di leggi pronte all’uso” che attendono l’azione della Camera c’è la H.R. 27, “Prosecutors Need to Prosecute Act”. La proposta se approvata richiederò ai procuratori statali e locali di riferire i dati sul numero di casi penali che rifiutano di perseguire e sull’esito dei casi su cui hanno scelto di procedere con l’azione penale. Il disegno di legge prevede inoltre che i pubblici ministeri comunichino il numero di procedimenti avviati contro imputati con precedenti penali ed il numero di imputati rilasciati o idonei al rilascio su cauzione.

La legge è stata presentata alla Camera il 9 gennaio, ma non è ancora stata messa ai voti.

2) La risoluzione per esprimere sostegno alle forze dell’ordine e condannare qualsiasi tentativo di ridurre il budget o smantellare i dipartimenti di polizia

In attesa è anche la Concurrent Resolution 5, che cerca di offrire “sincera gratitudine ed apprezzamento” alle forze dell’ordine ed agli agenti di polizia di tutto il Paese. La risoluzione è in gran parte un “voto simbolico“, poiché non implementa alcuna nuova politica o modifica le attuali leggi vigenti sulla sicurezza pubblica. Piuttosto, la risoluzione si limiterebbe a mettere per iscritto l’opposizione da parte dei Repubblicani agli sforzi per ridurre e smantellarele forze dell’ordine.

La risoluzione è stata introdotta alla Camera il 9 gennaio, ma non è ancora stata messa ai voti.

3) Proposta di legge sulla sicurezza delle frontiere

I legislatori sono ancora in attesa di procedere con l’H.R. 29, “Border and Safety Security Act”, in quanto i Repubblicani stanno ancora cercando di appianare i disaccordi all’interno del Partito sulla legislazione da appoggiare prima di portarla al voto. Il disegno di legge cerca di controllare ulteriormente l’ondata di immigrazione al confine meridionale, dando al Segretario del Dipartimento della Sicurezza Nazionale i poteri per impedire autonomamente agli immigrati di entrare nel Paese in qualsiasi varco di ingresso alla frontiera, come modo per “ottenere un controllo operativo” sul confine. Secondo la proposta, questa decisione potrebbe essere presa ogni volta che il segretario lo decida a propria discrezione.

Tuttavia, almeno 2 Repubblicani si sono apertamente opposti alla misura, sostenendo che essa potrebbe impedire agli immigrati e ai bambini non accompagnati di chiedere asilo negli Stati Uniti, che è da tempo un principio fondamentale delle leggi sull’immigrazione degli Stati uniti. Anche altri Repubblicani hanno espresso perplessità sulla legge, spingendo i legislatori a ritardare il voto per l’approvazione fino a quando non potranno garantire che ci sia un sostegno.

4) La proposta di legge sull’Alert NICS per gli stranieri illegali

I Repubblicani hanno introdotto la proposta di legge H.R. 28, “Illegal Alien NICS Alert Act“, alla Camera il 9 gennaio, ma da allora la legislazione non ha preso piede nella Camera bassa. La proposta mira a richiedere che il sistema nazionale di controllo istantaneo dei precedenti penali notifichi all’Immigration and Customs Enforcement (ICE) e alle forze dell’ordine locali competenti quando un immigrato illegale tenta di acquistare un’arma da fuoco negli Stati Uniti. La legge ha ricevuto una certa opposizione da parte dei gruppi a sostegno del Secondo Emendamento che temono l’approvazione di un “cavallo di Troia”, in quanto verrebbe usata per dare all’FBI il potere di privare i possessori di armi da fuoco delle loro armi anche qualora fossero cittadini statunitensi.

Di conseguenza, i Repubblicani della Camera hanno ritardato il voto per l’approvazione su questo disegno di legge mentre la leadership del GOP cerca di raccogliere il sostegno all’interno del Partito.

5) La proposta di legge sul divieto di finanziare l’aborto con i dollari dei contribuenti e delle assicurazioni sanitarie

I Repubblicani hanno presentato l’H.R. 7 che mira ad eliminare il ricorso ai finanziamenti federali per praticare gli aborti o per le assicurazioni sanitarie che includano nella polizza la procedura. La legge vorrebbe normativizzare l’Emendamento Hyde, che proibisce l’uso di fondi federali per pagare gli aborti e rendere permanente tale disposizione nei disegni di legge sugli stanziamenti di bialncio. Il disegno di legge prevede eccezioni nei casi di stupro, incesto o pericolo per la vita della madre, eccezioni già incluse nell’Emendamento Hyde.

Il disegno di legge è stato presentato il 9 gennaio, ma non è ancora stato sottoposto a votazione.


WashingtonExaminer.com

Seguici sui Social


Scopri di più su questa fonte

Notizie e commenti di forte impatto con un taglio decisamente conservatore, il The Washington Examiner continua la sua ascesa nel pantheon dei media conservatori e non mostra segni di rallentamento. Sito di facile navigazione, offre edizioni cartacee e digitali che sono diventate un punto fermo per i lettori conservatori.