
COMMENTO
SPECIALE: GUERRA RUSSO-UCRAINIA
Byron York’s Daily Memo – Gli Stati Uniti si disarmano per aiutare l’Ucraina
Dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio del 2022, gli Stati Uniti hanno inviato all’Ucraina ingenti quantità di aiuti militari. Gli aiuti sono stati sostenuti in modo sostanzialmente bipartisan dal Congresso, anche se alcuni Repubblicani ne hanno messo in dubbio il costo: 27,5 miliardi di dollari finora solo in aiuti militari, o “assistenza alla sicurezza”, senza contare le decine di miliardi in aiuti finanziari, umanitari e di altro tipo. Alcuni legislatori del GOP hanno anche espresso preoccupazione per la mancanza di garanzie sull’invio di così tanto denaro ad un Paese notoriamente corrotto.
Ma c’è un’altra crescente preoccupazione riguardo all’ammontare degli aiuti militari statunitensi all’Ucraina. L’amministrazione Biden sta inviando così tante armi all’Ucraina che gli Stati Uniti, già poco preparati per una guerra importante, sono a corto di munizioni per la propria difesa. In effetti, gli Stati Uniti si stanno disarmando per aiutare l’Ucraina. Questo sarebbe preoccupante in ogni caso, ma lo è in particolare nel contesto delle crescenti tensioni con la Cina per Taiwan.
La portata del problema è descritta in dettaglio in un nuovo rapporto, “Empty Bins In A Wartime Environment“, del Center for Strategic and International Studies di Washington. L’autore Seth Jones scrive che “la base industriale della difesa statunitense non è adeguatamente preparata per l’ambiente di sicurezza competitivo attualmente esistente“. Citando analisi delle scorte e dei tassi di utilizzo, oltre a diverse simulazioni di guerra del CSIS, Jones scrive che le scorte sono così scarse che “gli Stati Uniti probabilmente esaurirebbero alcune munizioni – come quelle a lungo raggio e a guida di precisione – in meno di una settimana in un conflitto nello Stretto di Taiwan“.
Seth Jones riconosce che gli Stati Uniti non sono preparati da anni. Ma la guerra in Ucraina sta peggiorando la situazione. L’impegno americano in Ucraina ha ” svuotato le scorte statunitensi di alcuni tipi di sistemi d’arma e munizioni, come i missili terra-aria Stinger, gli obici da 155 mm e le relative munizioni, e i sistemi missilistici anticarro Javelin“, scrive. “Ad esempio, le quantità di Javelin trasferite all’Ucraina fino alla fine di agosto del 2022 rappresentano sette anni di produzione [al ritmo del 2022]. […] Il numero di Stinger trasferiti all’Ucraina è all’incirca pari al numero totale realizzato per tutti i clienti non statunitensi negli ultimi 20 anni. […] A partire dal gennaio 2023, le forze armate statunitensi hanno fornito all’Ucraina fino a 1.074.000 proiettili da 155 mm, riducendo significativamente la disponibilità di proiettili da 155 mm in magazzino. A causa della limitata disponibilità di obici e munizioni da 155 mm, l’esercito americano ha iniziato ad inviare obici e munizioni da 105 mm”.
“Poiché molti sistemi d’arma e munizioni provengono direttamente dalle scorte statunitensi“, conclude Seth Jones, “l’assistenza degli Stati Uniti ha esaurito alcune scorte che potrebbero essere utilizzate per l’addestramento, per future situazioni di emergenza o per altre esigenze operative“.
Nel rapporto si osserva che la riduzione delle scorte di armi rende difficile una deterrenza nei confronti della Cina: perché mai la Cina dovrebbe essere dissuasa, sapendo che il suo avversario esaurirà le munizioni in una settimana? Uno dei principali argomenti a favore del sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina è stato quello di inviare alla Cina il messaggio che un’aggressione come quella mostrata dal presidente russo Vladimir Putin in Ucraina incontrerà una rigida resistenza. Ma cosa succederebbe se questo avesse anche mostrato alla Cina che gli Stati Uniti hanno esaurito le loro scorte per l’Ucraina e che ci vorranno anni per recuperare?
E saranno davvero anni. Lo sviluppo dei sistemi d’arma richiede molto tempo. Le armi solitamente vengono stoccate e le forniture non vengono rinnovate. Poi, all’improvviso, diventano necessarie ma non c’è un modo rapido per sostituirle. “La storia della mobilitazione industriale suggerisce che ci vorranno anni perché la base industriale della difesa produca e consegni quantità sufficienti di sistema di armi e munizioni critiche e ricapitalizzi le scorte esaurite”, scrive sempre Seth Jones. “Potrebbe volerci ancora più tempo per materializzare strutture, infrastrutture ed attrezzature che richiedono un certo capitale, il che rende importante apportare cambiamenti ora”. “I tempi lunghi sono gestibili in tempo di pace, ma non nell’ambiente competitivo attuale”.
Le cose non vanno mai come previsto. “I pianificatori della difesa statunitense hanno dato grande priorità alla preparazione di un possibile conflitto con la Cina. E poi si sono trovati ad “aiutare direttamente l’Ucraina in una guerra convenzionale di tipo industriale con la Russia”, secondo il rapporto del CSIS. La nuova guerra per procura degli Stati Uniti con la Russia sta consumando armi e munizioni a un ritmo che i pianificatori non avevano previsto. “Mentre il Pentagono si è concentrato a combattere le guerre con un piccolo numero di armi sofisticate a guida di precisione ma costose, l’Ucraina si affida in gran parte agli obici che sparano proiettili non guidati”, ha scritto il New York Times.
La buona notizia è che il Congresso ha stanziato altri miliardi per aggiornare la capacità americana. Ci saranno più Javelin, più Stinger, più obici e milioni di proiettili d’artiglieria in più. Fa parte dello “sforzo di modernizzazione più aggressivo in quasi 40 anni”, secondo un rapporto dell’esercito citato dal New York Times.
Al momento, l’obiettivo è produrre più armi – per l’Ucraina. “Prima che la Russia invadesse l’Ucraina il 24 febbraio, la produzione di 14.400 proiettili non guidati al mese da parte dell’Esercito degli Stati Uniti era sufficiente per il modo di fare la guerra dell’esercito americano”, riporta il New York Times. “Ma la necessità di rifornire le forze armate di Kiev ha spinto i leader del Pentagono a triplicare gli obiettivi di produzione a settembre, e poi a raddoppiarli di nuovo a gennaio, per arrivare a produrre 90.000 o più proiettili al mese”.
È importante aumentare la produzione di armi statunitensi. Il motivo principale è che gli Stati Uniti potrebbero aver bisogno di armi per difendersi. Ora, gli Stati Uniti stanno aumentando la produzione perché si sono progressivamente addentrati in una guerra per procura con la Russia, una guerra che potrebbe bruciare grandi quantità di armi e munizioni nei mesi, o forse negli anni, a venire. Mentre aumentano la capacità militare degli Stati Uniti, i leader civili potrebbero anche considerare quanto profondamente e per quanto tempo saranno impegnati nella guerra in corso.
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Per saperne di più su questo autore
Byron York è il corrispondente politico capo del Washington Examiner e un collaboratore di Fox News. Ha seguito le amministrazioni Bush, Obama, Trump e ora Biden, così come il Congresso ed ogni campagna presidenziale sin dal 2000. È l’autore di “The Vast Left Wing Conspiracy”, un resoconto dell’attivismo liberal nelle elezioni del 2004. Già corrispondente dalla Casa Bianca per il National Review, i suoi scritti sono stati pubblicati sul Wall Street Journal, Washington Post, Atlantic Monthly, Foreign Affairs e New Republic. Laureato all’Università dell’Alabama e all’Università di Chicago, vive a Washington, D.C.