
POLITICA
Il Senatore Josh Hawley si scaglia contro l’insider trading al Congresso con la nuova “legge PELOSI”
APPROFONDIMENTO | La proposta di legge prevede che i membri del Congresso e i loro coniugi debbano sbarazzarsi delle azioni possedute o metterle in un blind trust.
La proposta di legge: Martedì il senatore Josh Hawley (Repubblicano del Missouri) ha presentato la legge “Preventing Elected Leaders from Owning Securities and Investments” (PELOSI). Hawley ha dichiarato che la sua proposta di legge è diretta a “vietare il commercio e il possesso di titoli azionari da parte dei membri del Congresso” e ad impedire loro di “usare la loro posizione per arricchirsi sul mercato azionario“.
Se approvata, la legge PELOSI modificherebbe l’Ethics in Government Act del 1978 per impedire l’insider trading al Congresso:
- Richiedendo ai membri del Congresso e ai loro coniugi di sbarazzarsi delle partecipazioni azionarie o di metterle in un blind trust.
- Richiedendo al Government Accountability Office di condurre un audit sulle finanze di ciascun membro del Congresso.
Da dove viene questa proposta di legge? La proposta di legge di Hawley è una reazione alle rivelazioni secondo cui Nancy Pelosi e suo marito abbiano utilizzato la sua posizione di Presidente della Camera per rafforzare il loro portafoglio personale di investimenti. La Pelosi ha recentemente rivelato di aver venduto ben 3 milioni di dollari in azioni di Google quasi un mese prima che il governo federale avviasse una causa antitrust contro l’azienda. Tra il 2007 e il 2020, il valore del portafoglio azionario di Nancy Pelosi e del marito si è gonfiato di ben 30 milioni di dollari.
Un problema ricorrente: Leggi già emanate in precedenza, come lo “STOCK Act” del 2012, hanno cercato di reprimere l’insider trading al Congresso. Tuttavia, la legge richiedeva ai membri del Congresso di segnalare solamente le transazioni azionarie di 1.000 dollari o più entro 45 giorni. Quindi, sebbene lo “STOCK Act” abbia garantito una maggiore trasparenza… come dimostrano le azioni della Pelosi, la trasparenza da sola non è sufficiente a prevenire la corruzione.

Notizie da seguire…
- Gli account Meta e Instagram di Donald Trump verranno presto ripristinati. Un dirigente ha dichiarato che l’ex presidente potrà tornare sulle piattaforme perché non rappresenta un “rischio per la sicurezza pubblica” due anni dopo la rivolta al Campidoglio, aggiungendo che “il pubblico dovrebbe essere in grado di ascoltare ciò che dicono i loro politici”. Tuttavia, ci saranno “sanzioni più severe” qualora Trump infrangerà di nuovo le regole di Meta.
- Il Dipartimento della Giustizia starebbe indagando sugli acquisti di fentanyl effettuati tramite Snapchat. La popolare app di social media ha ospitato centinaia di migliaia di account di spacciatori che hanno preso di mira gli adolescenti, e gli agenti dell’FBI hanno interrogato i genitori degli adolescenti che sono morti a causa di dosi letali di fentanyl. La piattaforma è stata citata in giudizio decine di volte per non aver chiuso gli account dei narco trafficanti.
- L’amministrazione Biden finanzia gruppi che aiutano gli immigrati illegali a rimanere nel Paese. Due organizzazioni non profit – il Vera Institute e l’Acacia Center for Justice – si sono assicurate centinaia di milioni di dollari in contratti federali con Joe Biden. La maggior parte di questi fondi è destinata ai servizi legali per aiutare gli immigrati illegali ad evitare l’espulsione dagli Stati Uniti.
- Il Dipartimento della Giustizia ha finalmente arrestato due persone che avrebbero minacciato i centri di aiuto alla gravidanza pro-vita. Il governo ha accusato due residenti della Florida di cospirazione contro i diritti civili e di violazione della legge sulla libertà di accesso agli ingressi delle cliniche per aver dipinto con lo spray delle minacce sulle strutture. I loro messaggi includevano: “Se gli aborti non saranno sicuri, allora non lo siete nemmeno voi” e “Stiamo arrivando per voi”. Gli attivisti sono affiliati sia ad Antifa che al gruppo pro-aborto Jane’s Revenge.

CONTROLLO DELLE ARMI
Una legge federale che vieti le c.d. armi d’assalto non avrebbe impedito alcuna delle recenti sparatorie
APPROFONDIMENTO | Anche se Joe Biden ed altri Democratici sono favorevoli ad un divieto federale sulle armi d’assalto, il loro piano non risolverebbe il problema dei crimini violenti.
Cosa è successo: La senatrice Dianne Feinstein (Democratica della California) ed altri Democratici hanno reintrodotto lunedì una proposta di legge federale per la messa al bando delle c.d. armi d’assalto, in nome della necessità di porre fine alle sparatorie di massa, che ha raccolto l’importante sostegno della Casa Bianca. La spinta per questa legge è arrivata dopo che due sparatorie di massa si sono verificate in California durante il fine settimana ed una terza si è verificata martedì, per un totale di 18 morti.
Stabilire restrizioni di età: La legge mira ad innalzare a 21 anni l’età per l’acquisto di un’arma d’assalto. Ma i sospetti che hanno commesso le due sparatorie di massa in California avevano 72 e 66 anni, ben al di sopra del requisito di età minimo per l’acquisto proposto nel disegno di legge. Sebbene questi sospetti siano insolitamente più anziani rispetto alla maggioranza di quelli che commettono le sparatorie, che di solito hanno dai 20 ai 30 anni, pochi autori delle sparatorie hanno meno di 21 anni.
“Altrettanto letali“: Secondo il disegno di legge, un fucile semiautomatico verrebbe considerato un’“arma d’assalto” qualora presenti un’impugnatura a pistola, una canna filettata, un rivestimento della canna do altre qualità specifiche. Ma Joe Biden afferma che anche se queste caratteristiche venissero rimosse, l’arma sarebbe comunque “altrettanto letale”. Pertanto, le norme sarebbero del tutto arbitrarie, anche per i politici che le propongono.
Il quadro generale: Mentre spingono per delle leggi sul controllo delle armi al fine di prevenire le sparatorie di massa, i politici ignorano il fatto che la stragrande maggioranza della violenza commessa con le armi da fuoco è dovuta alla criminalità dilagante. Le politiche anticrimine sostenute dai progressisti, e non l’assenza di restrizioni più severe sulle armi, sono alla base della criminalità violenta in tutto il Paese, come abbiamo visto nell’ultimo anno.

PROGRESSISMO
La legge LGBTQ della California aumenta il traffico sessuale, dicono polizia ed assistenti sociali
APPROFONDIMENTO | La sicurezza di donne e bambini passa spesso in secondo piano rispetto alle politiche di inclusione LGBTQ.
Cosa sta succedendo: I sostenitori della lotta contro il traffico sessuale in California hanno segnalato un forte aumento della prostituzione dopo l’entrata in vigore, questo mese, di una legge pro-LGBTQ.
Il Senate Bill 357, scritto dal senatore democratico Scott Weiner, vuole depenalizzato il bighellonare con l’intento di prostituirsi. Weiner ha dichiarato che l’accusa abbia un impatto sproporzionato sulle persone di colore e sulle “donne trans” e che la sua proposta di legge ridurrà le “presunzioni” da parte della polizia.
La realtà: Senza più questa normativa anti-sfruttamento, gli agenti non avranno più le basi per interrogare donne e bambini che sospettano possano essere intrappolati in un giro di prostituzione. Il Dipartimento di Polizia di Oakland ha dichiarato che senza l’accusa di vagabondaggio, gli agenti salverebbero dai trafficanti poco più della metà delle ragazze minorenni che trovano per le strade. Gli assistenti sociali affermano che i papponi sono diventati più attivi sui social media e nelle strade perché hanno meno paura delle forze dell’ordine. Ciò comporta un aumento dello sfruttamento e, di conseguenza, maggiori rischi per la salute e traumi per le schiave del sesso che hanno meno speranze di fuga.
Il risultato finale: Le maggioranze democratiche nei due rami del parlamento statale della California, a prova di veto, hanno già approvato diverse proposte di legge radicali sulla sessualità avanzate dal senatore Weiner. Una di queste è stata contestata in tribunale per aver permesso ai maschi che si identificano come femmine di entrare nelle carceri femminili, provocando diverse aggressioni sessuali. Le politiche californiane dimostrano come, nella pratica, la sicurezza di donne e bambini passi spesso in secondo piano rispetto all’obiettivo dichiarato dai progressisti sull’inclusione delle persone LGBTQ.
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